controllo zanzare
insetticidi tradizionali antilarvali biologici per il controllo delle zanzare
strategie di lotta contro le zanzare
a cura del Dr. Angelo Bertona
Ogni anno, all'avvicinarsi dell'estate, si ripresenta il ben noto problema delle zanzare. Questi piccoli e fastidiosi insetti ronzanti sono il
terrore di molte persone a causa degli effetti secondari (reazioni infiammatorie pruriginose, gonfiori) provocati dalle loro punture. Gli interventi
di controllo o di conteniemtno dell'insetto consentono di limitarne la diffusione sia nell'ambiente urbano che rurale.
Le zanzare appartengono alla famiglia dei Culicidi, insetti caratterizzati da addome lungo e stretto. Le uova vengono deposte nell'acqua. Le larve
e le ninfe vivono nell'acqua e si portano ogni tanto in superficie per la respirazione. La velocit� di sviluppo delle larve, ovvero la durata del
periodo che intercorre tra la schiusa dell'uovo e la comparsa della forma alata adulta, dipende dalla temperatura dell'acqua in cui le larve si
sviluppano: all'aumentare della temperatura, la durata della fase larvale si riduce e, di conseguenza, aumenta la velocit� di comparsa delle nuove
zanzare alate. Gli adulti volano e si possono spostare anche di 5-6 km. dal punto di sfarfallamento. I maschi adulti si nutrono di succhi vegetali
mentre le femmine, dotate di un apparato boccale formato da un lungo rostro atto a pungere e succhiare, infestano gli animali a sangue caldo per
nutrirsi di sangue, alimento indispensabile per lo sviluppo delle uova. Le femmine di zanzara vengono attirate prevalentemente dagli odori e dalla
anidride carbonica emessa durante la respirazione degli organismi bersaglio. Possono trasmettere gravi malattie (l'anofele nei climi caldi trasmette
la malaria, la febbre gialla, la lesmaniosi sugli animali, ecc.
La zanzara comune (Culex pipiens) � una specie cosmopolita ed � presente durante tutta la bella stagione, da maggio in avanti. Vive essenzialmente
in zone abitate ed � attiva dal crepuscolo. La femmina depone diverse centinaia di uova, raggruppate e forma di barchetta, sulla superficie di stagni,
paludi, vasche, pozzanghere e ristagni d'acqua di vario tipo. Le larve restano sospese sotto la superficie dell'acqua per mezzo del sifone respiratorio.
La zanzara tigre (Aedes albopictus) � una specie di nuova introduzione che si � dimostrata fastidiosa e molto aggressiva. L'adulto ha un corpo nero
con striature bianche, di dimensioni comprese tra i 4 e i 10 mm. Questa specie punge prevalentemente di giorno, generalmente verso la tarda mattinata.
Di solito vola a pochi centimetri dal suolo, pungendo tra le anche e le caviglie. Le punture procurano gonfiori e irritazioni persistenti, pruriginose
o emorragiche. I luoghi di riposo degli adulto sono la vegetazione (siepi, erba alta, cespugli) dove le femmine digeriscono i pasti di sangue. La
femmina depone 80-100 uova subito sopra il livello dell'acqua. Le larve restano sospese sotto la superficie attraverso il sifone respiratorio. Alle
nostre latitudini il periodo favorevole allo sviluppo va da aprile a ottobre; la massima densit� numerica della popolazione adulta si osserva
generalmente dalla met� di agosto alla met� di settembre. Al contrario di molte altre specie, la zanzara tigre non colonizza specchi d'acqua stagnante
(come stagni, paludi, fossi) ma piccole superfici d'acqua stagnante anche presenti all'interno degli orti e nei giardini privati. La zanzara tigre
non si sposta in genere per pi� di poche centinaia di metri dal focolaio larvale, anche se il vento e i fenomeni di trasporto passivo (automobili, treni
, camion, navi, aerei) possono aumentarne il raggio d'azione.
Le femmine depongono le uova nei luoghi dove sia presente un ristagno d'acqua, come piccoli canali e ruscelli (specialmente quelli con vegetazione "non
controllata"), depositi di auto e di pneumatici, abbeveratoi, piscine con cattiva manutenzione, cavit� degli alberi, sottovasi, fusti abbandonati,
grondaie ostruite, ecc. Per contenere l'infestazione si raccomanda quindi di adottare tutti i possibili accorgimenti atti ad evitare la presenza di
acqua stagnante: pulizia dei canali e dei ruscelli, rimuovendo la vegetazione che frena il naturale movimento dell'acqua; chiusura delle cavit� degli
alberi; pulizia delle vasche e delle piscine, anche con l'immissione di pesci insettivori (che si nutrono delle larve, come il piccolo pesciolino
Gambusia affinis); eliminzaione dell'acqua dai sottovasi; sostituzione girnaliera dell'acqua negli abbeveratoi degli animali.
La lotta chimica per essere efficace deve essere effettuata sia contro le larve che contro gli adulti. L'eliminazione della maggior parte delle larve
consente di ridurre il numero dei potenziali futuri adulti. A tal fine si consiglia l'impiego di antilarvali (pyriproxifen, regolatore di crescita o
bacillus thuringiensis di origine biologica) da impiegare nelle modalit� indicate. Contro gli adulti di tutte le specie di zanzare si consiglia
l'impiego di Bado Insetticida Concentrato, liquido emulsionabile a base di permetrina (6%), cipermetrina (4%) e piperonil butossido (22%). Con elevata
stabilit� emulsiva e formulato con solventi a ridotto impatto ambiantale (cio� di origine non petrolifera), agisce per contatto e la sua azione � rapida
e duratura. Si applica in tutti i luoghi di stazionamento delle zanzare, come il verde ornamentale pubblico e privato (alberature stradali, viali,
cespugli, siepi, arbusti, tappeti erbosi, vegetazione lungo i fossati e i canali) e i muri esterni dei fabbricati. E' importante dirigere il getto
verso i luoghi pi� freschi, umidi e ombreggiati, cio� quelli che offrono il maggior riparo (la parte alta della chioma degli alberi, ad esempio, �
sgradita agli adulti delle zanzare perch� soleggiata, ventosa e con scarsa umidit�). Per quanto riguarda le fasce orarie d'interventi, si raccomanda di
applicare nelle prime ore della sera o alle prime luci dell'alba in presenza della zanzara comune e nel tardo pomeriggio in presenza della zanzara tigre.
Fonte LINFA SPA
PAPPATACI
a cura del Dr. Angelo Bertona
Zanzara comune, zanzara tigre, mosche e tafani non sono i soli insetti ad infastidire le nostre giornate estive. Nelle ore crepuscolari ci
sono insetti meno visibili ma non per questo meno molesti e pericolosi: i Pappataci.
Il pappatacio (Phlebotomus papatasi) � un piccolo Dittero, lungo 2-4 mm., di colore giallo tendente al grigio pi� o meno scuro che si sviluppa nei
mesi estivi, cio� nei periodi caldi e siccitosi. A differenza delle larve di zanzara che si sviluppano nell'acqua, quelle del pappatacio prediligono
la spazzatura, cio� i residui organici presenti nei locali sporchi e umidi come le cantine, le fessure del terreno, il pietrisco e gli sterpi, le
siepi e gli alberi non curati, le cucce degli animali tenuti all'aperto. Contrariamente alle zanzare i pappataci hanno scarsa propensione al volo,
si spostano a scatti e non producono ronzii. L'adulto ha il corpo ricoperto da una fitta peluria e un apparato boccale pungente-succhiante e, come
le zanzare, hanno un comportamento crepuscolare e notturno. Mentre le femmine si cibano di sangue, i maschi si nutrono essenzialmente di melata
zuccherina come quella prodotta dagli afidi (i pidocchi delle piante). Le proteine, ingerite attraverso il sangue succhiato dalla femmina, sono
indispensabili per la maturazione delle uova, deposti nei luoghi sopra detti ed al riparo dalla luce.
Gli adulti di Phlebotomus papatasi sono attivi da maggio a settembre e compiono almeno due-tre generazioni l'anno. Sono insetti assai delicati che mal
sopportano il vento, pioggia e basse temperature (sono infatti poco o nulla presenti in montagna). La luce del sole li pu� uccidere e per questo i
locali andrebbero aerati con una certa frequenza. Spesso presente all'interno delle abitazioni, la specie � tornata numerosa in questi ultimi anni.
Le punture sono irritante e producono i cosiddetti "ponfi" e, per le persone pi� sensibili, manifestazioni allergiche. La saliva iniettata dall'insetto
provoca irritazioni e prurito: il successivo grattarsi pu� dare origine ad infiammazioni cutanee. Il pappatacio � talvolta vettore di un virus che
produce manifestazioni febbrili e conseguenti dolori articolari. Questo virus � a tutti gli effetti una forma virale di meningite che spesso causa
mal di testa, vomito e febbre alta; non lascia conseguenze in quanto � una forma benigna che scompare nel giro di una settimana. Sempre attraverso le
punture del flebotomo (Pappatacio) si pu� contrarre la Leishmaniosi. La malattia che colpisce il cane e l'uomo � causata da un protozoo, la Leishmania;
conosciuta da moltissimi anni, � diffusa in molte aree geografiche e ormai divenuta endemica anche in moltissime regioni italiane. Da sempre presente
nelle regioni meridionali italiane, negli ultimi anni si � progressivamente radicata sia nelle regioni centrali che in alcune zone del nord. La
diffusione della malattia � legata alla presenza dell'insetto vettore, il Pappatacio, che trasmette la Leishmania pungendo un cane malato dal quale,
insieme al sangue, aspira anche i protozoi. Con il successivo pasto di sangue su un altro cane, il pappatacio inocula, con la saliva, anche il parassita.
La trasmissione della malattia non avviene dunque per contatto diretto con un cane malato ma solo attraverso l'azione dell'insetto pungitore.
Come gi� accennato in precedenza, la luce del sole pu� uccidere i pappataci e pertanto i locali dovrebbero essere areati con una certa frequenza.
La lotta chimica deve essere eseguita preventivamente al fine di evitare la proliferazione dell'insetto: il mese di maggio, quando associato ad alte
temperature, coincide con l'inizio degli interventi di difesa che dovranno essere ripetuti ogni 15-20 giorni circa.
Si raccomanda l'impiego di Bado insetticida concentrato alle seguenti dosi e modalit� di impiego:
- 20-30 ml. per 1 litro di acqua, se applicato su superfici inerti quali muri, muretti a secco, marciapiedi, pareti interne ed esterne, cucce di
animali in legno o muratura, fogne in disuso, cantine, ecc. Con 1 litro di soluzione si trattano circa 10 mq.;
- 1-1,5 ml. per 1 litro d'acqua se irrorato sui tappeti erbosi, siepi, sterpi, alberi e verde in genere.
Per la lotta alle uova e alle larve presenti sulle superfici quali marciapiedi e muretti ornamentali (pietre, porfido, tufo, ecc.) pu� essere
vantaggiosamente utilizzata anche l'esca in polvere secca Bado Formiche Pulci e Zecche alla dose di 10 grammi per 10-15 mq.
Fonti: Linfa Spa - Wikipedia (immagini)
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